Siamo ormai pienamente e ufficialmente nell’era in cui la tecnologia permea ogni ambito della nostra vita, soprattutto gli smartphone sui quali abbiamo installato un’applicazione per ogni cosa. Eppure, molti esperti e governi si stanno chiedendo se lasciare ai giovani, soprattutto nelle ore scolastiche, libero accesso a questi strumenti sia la scelta giusta.
Paesi come la Norvegia e la Spagna già da tempo hanno imposto limitazioni e restrizioni all’utilizzo dei cellulari a scuola dopo attenti studi condotti in merito al rendimento scolastico e alle difficoltà di apprendimento. Questi studi hanno, infatti, rilevato che l’8% dei ragazzi aveva un livello di rendimento inferiore dovuto alla dipendenza da cellulare, mentre il 14-15% aveva maggiori difficoltà di apprendimento. È di questi giorni la notizia che il governo inglese, nella persona del Ministro dell’Istruzione Gavin Williamson, ha preso la decisione di vietare l’utilizzo dei cellulari a scuola ritendendoli dannosi per vari aspetti del benessere degli studenti.
Anche il governo italiano sta valutando l’ipotesi di introdurre limitazioni e divieti in base all’età sull’utilizzo degli smartphone a scuola, portando a supporto di questi testi i dati relativi alle problematiche che possono insorgere a seguito dell’abuso di questi strumenti.
Abbiamo parlato di queste problematiche nell’articolo “La dipendenza da videogame e social network, esiste?” (link: https://www.chimpa.eu/dipendenza-videogame-social). Se è vero che l’abuso di queste tecnologie può effettivamente portare a delle problematiche evidenti e reali, è altrettanto vero che l’educazione dei ragazzi all’utilizzo di queste tecnologie nel modo corretto può essere allo stesso modo importante. Campagne di sensibilizzazione e lezioni mirate sui pericoli che possono nascere navigando in rete o utilizzando per troppo tempo un dispositivo tecnologico sono sicuramente il passo fondamentale per la trasformazione dei ragazzi in cittadini digitali consapevoli.
La tecnologia stessa giocare un ruolo fondamentale in questo nel processo di alfabetizzazione al digitale diventando, non solo fonte di rischi e pericoli ma anche aiuto e supporto a genitori e insegnanti. È evidente che non si può impedire agli studenti, anche molto piccoli, di apprendere e imparare dalla tecnologia che, se correttamente sfruttata, diventa una fonte quasi inesauribile di apprendimento.
Com’è possibile, quindi, utilizzarla in sicurezza e sfruttandone al massimo le potenzialità?
La scuola può introdurre un software MDM come Chimpa che consente alla scuola di gestire e monitorare i dispositivi utilizzati dai ragazzi e scegliere, su base oraria, giornaliera e settimanale, quali contenuti e applicazioni potranno utilizzare. In questo modo, per esempio, i ragazzi potranno facilmente utilizzare un’applicazione didattica durante le ore scolastiche ma non Facebook o Instagram limitando così le possibilità di distrazione – o di incappare in pericoli – senza tuttavia ridurre le possibilità di apprendimento, queste verranno al contrario massimizzate. Un software come Chimpa MDM può essere facilmente installato anche sui dispositivi personali estendendo la possibilità di gestire i dispositivi anche ai genitori nelle fasce orarie, e nei giorni, in cui i ragazzi non si trovano a scuola. Come ogni cosa, anche la tecnologia, ha i propri vantaggi e i propri svantaggi è compito di noi umani operare in modo da massimizzare i primi e ridurre i secondi in un’ottica di digitalizzazione della scuola capillare ed al tempo stesso sicura.